A molti, almeno una volta nella vita, è capitato di dover parlare da un palcoscenico. Magari semplicemente per una recita scolastica.
Il problema fondamentale, in questi casi, è quello dell’impostazione della voce. L’attore o il conduttore di uno spettacolo teatrale deve ottenere un buon ascolto da parte di tutto il pubblico. Oltretutto anche il personaggio interpretato deve manifestare emozioni e intenzioni.
Durante la recitazione è possibile che, per l’emozione o la tensione, si abbia il fiato corto. Ed ecco il ruolo fondamentale svolto dal diaframma in questi casi. Il diaframma è un muscolo frapposto tra la cavità toracica e quella addominale. Per imparare a d usare bene il diaframma occorre una pratica costante.
Uno degli esercizi più classici è l’assumere una posizione supina, piegando le gambe. Poi porre un peso sulla pancia, come ad esempio un libro. Inspirare profondamente, tentando il sollevamento del peso tramite la pancia. Fermarsi e trattenere il respiro per alcuni attimi. Dopo gettar fuori tutta l’aria.
Il controllo del diaframma consente anche una corretta impostazione della voce a teatro, monitorando la voce durante la sua emissione.
Anche la postura ha un ruolo importante
Uno degli esercizi base (e più noti) è quello di porre un libro di media grandezza sul capo e cominciare a camminare ne l’ambiente, ovviamente senza far cadere il volume. Durante il percorso parlare ad alta voce in modo continuativo e mantenuto l’equilibrio.
A l’inizio sembrerà impossibile ma, con l’esercizio e la costanza, si può trovare la corretta postura, migliorando evidentemente l’emissione della voce.
Il tutto senza dimenticare di sbadigliare continuamente! Durante lo sbadiglio, infatti, la bocca si allarga e diventa più elastica con una conseguente ampiezza di voce e chiarezza nelle articolazioni delle parole.